Impianto eolico silenzioso: ecco quello che non sai

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Arrivano dall’Inghilterra nuovi metodi per ottimizzare l’utilizzo di energia eolica: riduzione del rumore fino a 10 Db e maggiore efficienza, per assecondare la popolazione senza rinunciare alla produzione energetica
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Sommario

La Corsa all'Energia Eolica

L’energia eolica è una delle più efficaci ed utilizzate in tutto il mondo: grazie al movimento delle turbine tramite il vento, al 2023, la capacità complessiva degli impianti eolici nel mondo è di circa 1 TeraWatt; stime affermano che entro il 2030 si possa raggiungere addirittura la soglia dei 2 TeraWatt di capacità globale.

I principali produttori, al 2023, sono gli Stati Uniti e la Cina, che insieme raggiungono il 75% di tutta l’energia eolica prodotta nel mondo. Per di più, la Cina detiene anche il record di maggiore quantità di energia prodotta in un solo giorno dall’eolico: il 1° settembre 2023, nella provincia di Fujian, nella Cina meridionale, la gigantesca Goldwind GWH252-16MW ha generato 384,1 megawattora (MWh) in 24 ore, grazie ai venti estremamente intensi di un tifone che si è manifestato nella Cina sudorientale. Questo è il quantitativo di energia elettrica sufficiente per alimentare circa 170 mila appartamenti, o per percorrere 2 milioni di chilometri in auto elettrica.

Problemi dell’eolico

Dunque, questi dati dimostrano chiaramente come l’eolico sia assolutamente efficiente e funzionale; addirittura, in Cina è stato in grado di “sopravvivere” anche ad un tifone e a generare più energia del dovuto in una situazione di calamità naturale. Ma allora cosa aspettiamo? Perché l’opinione pubblica è spesso discordante riguardo la creazione di nuovi impianti eolici?

Ebbene, tralasciando le valutazioni sui paesaggi, il problema principale dell’eolico, purtroppo, è che emette rumore. Secondo uno studio condotto dalla Martin Luther University Halle-Wittenberg in Germania, che ha intervistato 212 residenti in una zona vicina ad una centrale eolica in Bassa Sassonia, circa un decimo degli intervistati riferisce che il rumore delle turbine ha compromesso la qualità del loro sonno, la capacità di concentrazione e ha peggiorato il loro benessere mentale, nonostante il rumore delle pale eoliche nella zona sia di circa 30/35 decibel, quindi una emissione solo lievemente percepibile (30 dB è l’intensità di un sussurro a un metro di distanza). 

C’è da notificare però, che ciò che rende il rumore delle turbine eoliche poco tollerato non è tanto l’intensità, che è di fatto molto ridotta, ma la continua variazione del suono in base al cambiamento del vento: ciò fa sospettare che questo fastidio, piuttosto che essere generato da suoni udibili, sia provocato in realtà da vibrazioni o infrasuoni sotto i 100 Hertz.

L’eolico silenzioso: non è un’utopia

Dunque, un punto importante da rivedere è sicuramente il design delle turbine, che se modificato ad hoc, potrebbe portare netti miglioramenti per quanto riguarda i fastidiosi rumori (o vibrazioni), generando così maggiore tranquillità tra la popolazione e incentivando il consenso alla costruzione di questi impianti.

Uno spunto su questa tematica proviene da uno studio abbastanza recente, condotto dall’Università di Cambridge nel 2015, ha realizzato un progetto per la costruzione di turbine eoliche ricoperte di piume simili a quelle dei gufi: il volo silenzioso di questi rapaci è alla base di un sistema che può permettere alle turbine di abbassare notevolmente il volume fino a più di 10 decibel.  Analizzata al microscopio, la piuma di gufo appare coperta di una peluria la cui struttura sembra quella di una foresta: prima salgono perpendicolari come i tronchi, per poi si piegarsi nella direzione del vento, fino a formare una copertura che somiglia alle cime degli alberi.

Questa forma particolare è stata riprodotta con una stampante 3D, creando dei piccoli elementi da attaccare alle turbine eoliche: questi piccoli impianti possono essere adattati alle turbine già esistenti e usate in abbinamento ad altri sistemi antirumore per ridurre ulteriormente il fastidio ed accrescere il consenso della popolazione verso questa forma di energia, che come spiegato prima in numeri, è una delle più determinanti in chiave di transizione energetica.

La sinergia e la collaborazione tra istituzioni, ricercatori e cittadini è un fattore chiave per lo sviluppo sostenibile: una popolazione informata ed educata a certi temi, accetterà con più tranquillità i cambiamenti che portano le nuove tecnologie energetiche, e tutto questo, sarà di incentivo per una rapida ed efficace transizione energetica.

Per saperne di più sulle fonte energetiche rinnovabili, leggi anche l’articolo “Le 7 Fonti Rinnovabili per un Futuro Sostenibile

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Giorgio Comanzo

Giorgio Comanzo, 20 anni Studente del corso di "Comunicazione d'Impresa e Ufficio Stampa 4.0" della Fondazione ITS Servizi alle Imprese. Amante della natura, dello sport e delle tecnologie In redazione è creativo, versatile, determinato e allegro.

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