ITALIAN BLUE ROUTE: UNA NUOVA SFIDA

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Sommario

Il progetto ITALIAN BLUE ROUTE si è lanciato in una grande sfida, quella di affermarsi nel mercato del turismo sostenibile come uno dei più grandi laboratori di marketing territoriale costiero. L’itinerario, nato come un cammino puramente concettuale, ha voluto essere qualcosa di più: diventare parte integrante dell’attrattività turistica di comuni che con le proprie bellezze storiche e paesaggistiche alimentano il senso di appartenenza dei cittadini alle comunità di origine ma anche il senso della ricerca della bellezza territoriale attraverso viaggi esperienziali per tutti gli appassionati del turismo lento, oggi considerato il turismo per eccellenza.

Questo ambizioso “progetto blu” è una grande occasione per promuovere un tracciato che porti valore alle destinazioni costiere in vista del prossimo Giubileo, e per farlo è stato definito uno sviluppo in tre dimensioni: quella regionale, quella nazionale ed infine non può mancare la visione europea. 

ITALIAN BLUE ROUTE: LA DIMENSIONE REGIONALE

A tal proposito è stato rintracciato il tratto della costa del Lazio come segmento fondamentale che con la sua storia, i suoi porti antichi e contemporanei, con le sue offerte turistiche possa dare un contributo significativo all’itinerario. Una parola chiave ci offre un quadro generale, si tratta del termine “blue destination” ad indicare alcuni comuni ricchi di attività portuale come Civitavecchia, Fiumicino e Ostia che possono fare da punti di snodo per creare tappe tra terra e mare, agganciare quindi porti antichi con le città marinare per immaginare un percorso turistico via terra e via mare

Da una lettura dell’Atlante nazionale dei Cammini, si evidenzia l’assenza di un percorso culturale strutturato e riconosciuto sulla dorsale tirrenica tra la Toscana e la parte del sud del Lazio, in grado anche di facilitare il transito di turisti, visitatori e pellegrini interessati al turismo lento e sostenibile verso il centro di Roma o verso le località nazionali del sud Italia. Più precisamente, per quanto concerne il territorio della Regione Lazio, manca un Cammino tematico e qualificato capace di raccordare Montalto di Castro e Gaeta (Francigena del Sud) e in tal senso si è deciso di avviare la progettazione di un tratto pilota della ITALIAN BLUE ROUTE. 

Qui risiede il cuore pulsante del progetto: “realizzare un modello che metta fisicamente a terra il concetto dell’ITALIAN BLUE ROUTE, così può essere esportato nelle altre regioni e dare vita ad un itinerario nazionale turistico culturale tematico”, sostiene Flavia Coccia, Destination Manager DMO H2O TEVERE MARE, che continua: “l’idea è quella di far diventare il Lazio il fulcro da dove parte l’ITALIAN BLUE ROUTE.”

 

LA DIMENSIONE NAZIONALE 

Non è da meno il risvolto nazionale del progetto, infatti alcuni comuni della Sicilia, come Messina, Avola e Noto hanno ipotizzato la creazione di laboratori nazionali dedicati all’ITALIAN BLUE ROUTE. Rilevante anche la collaborazione con i Musei del Mare, poli culturali determinanti per incrementare la risonanza del “progetto blu”.

 

ITALIAN BLUE ROUTE: LA DIMENSIONE EUROPEA

Anche il Consiglio d’Europa ha mostrato particolare interesse verso l’ITALIAN BLUE ROUTE così da dare alla stessa un connotato di taglio europeo come dimostra il Report 2024 sulla Blue Economy.  L’economia del mare è alla base delle politiche di sviluppo territoriale, dove il binomio mare-costa assume importanza in un’ottica di turismo sostenibile e promuove un’offerta turistica mirata attraverso la definizione di itinerari e rotte blu (Blu routes), volte alla scoperta di un modello turistico esperienziale.

 

Il fondatore dell’ITALIAN BLUE ROUTE e Presidente dell’Associazione MAR Massimo Castellano ricorda il tema caratteristico dell’itinerario costiero: “la Blue Route conserva una sua originalità intrinseca legata ai Borghi Marinari, ai molteplici approdi antichi e contemporanei che rappresentano la sedimentazione storico-culturale dell’uomo sul mare nel nostro meraviglioso Paese”.

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Sara Conti

Ex studentessa del corso "Comunicazione d'Impresa e Ufficio Stampa 4.0" della Fondazione ITSSI Xellence. Marketing Manager presso Evospace Workplace Design. In redazione è determinata, intraprendente e dinamica.

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