La decarbonizzazione non è solo elettrico: Unindustria Civitavecchia lo spiega con 4 esperti

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Sommario

Il 10 ottobre, ore 14.00 al padiglione 2 di Blue Planet Expoforum, è stato presentato, con il patrocinio di Unindustria Civitavecchia, il Convegno “Decarbonizzare: modelli a confronto della Blue Economy”. Sono intervenuti 4 esperti nel settore dell’energia rinnovabile che hanno suggerito alcune soluzioni per superare la dipendenza dai combustibili fossili, vista la critica situazione ambientale e le altissime spese che devono sostenere le imprese energivore. Eni Spa si è evoluta trasformandosi in un’azienda che governa un processo di decarbonizzazione nazionale e non solo. L’obiettivo primario è infatti rappresentato dalla riduzione della temperatura globale, ha spiegato Maurizio Maugeri, attraverso l’impiego ulteriore di strumenti fotovoltaici ed elettrici andando a toccare anche il comparto dei trasporti pubblici. Punto focale della loro politica è basato sull’uso a lungo termine dell’idrogeno che, secondo Maurizio Maugeri, ricoprirà un ruolo strategico. Poiché l’elettrico da solo non basta è importante creare infrastrutture per supportare le scelte degli armatori e aiutare i sistemi portuali a decarbonizzare.   Per Edison Group ha parlato Roberto Venafro Head of Environment and Climate Change presso la società omonima. Venafro ha esordito ricordando i 10 miliardi di investimento sul settore delle rinnovabili previsti da Edison entro il 2030, sottolineando come questa sia un’occasione per accelerare il percorso di efficienza energetica; a livello di fonti rinnovabili, ha citato il gas naturale come fonte di transizione momentanea, ribadendo l’importanza di sviluppare una solida economia circolare. A questo proposito, ha insistito sull’importanza di modificare la visione degli scarti , trasformandoli da rifiuti in prodotti, da utilizzare come materia prima secondaria per il processo produttivo. In quest’ottica di economia circolare, ha confermato l’importanza delle biotecnologie, citando il biometano e i vari biogas prodotti dagli scarti, utilizzabili nel settore della mobilità.   Jack Czaplinzki, Direttore tecnico e CIO CFFT Spa, ha parlato principalmente di automotive, autotrazioni e veicoli, mettendo in risalto come la produzione di idrogeno possa diventare fondamentale anche in questo ambito. L’obiettivo, infatti, riguarda la creazione di gruppi di produzione di idrogeno con pannelli fotovoltaici che possano funzionare anche come rifornimento per i veicoli. In tal senso è stato avviato un progetto a Civitavecchia che prevede l’impiego di navette ad idrogeno che saranno immatricolate entro la fine di ottobre. Altro obiettivo, dichiarato da Czaplinzki, è quello di creare una banchina energetica per il trasporto dell’energia collegata ad altri paesi, favorendo quindi lo scambio terra-mare di etanolo, per convertirlo successivamente in idrogeno.   Pasquale Ionta, CEO di Free Energy Saving S.r.l e rappresentante di SOGEF, ha espresso la volontà di creare delle comunità energetiche rinnovabili, spiegando l’importanza del loro sviluppo per la transizione energetica. L’obiettivo è quello di proporre SOGEF come referente e investitore di comunità energetiche nell’ambito del sistema portuale del Lazio, ha dichiarato Ionta, come già avvenuto per il progetto “Smart Port” del 2021 realizzato per l’efficientamento energetico delle strutture portuali di Palermo, Termini Imerese, Trapani e Porto Empedocle.
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Giorgio Comanzo

Giorgio Comanzo, 20 anni Studente del corso di "Comunicazione d'Impresa e Ufficio Stampa 4.0" della Fondazione ITS Servizi alle Imprese. Amante della natura, dello sport e delle tecnologie In redazione è creativo, versatile, determinato e allegro.

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